| Eccoti accontentata..XD
Principe o Drago?
Sentivo la mia testa girare, mentre la vista lentamente ritornava lucida. Non conoscevo il posto in cui mi trovavo sapevo solo di sentirmi strana e molto debole. Era come se mi avessero tolto tutte le energie. Alcune immagini si ripresentarono nella mia mente ma erano confuse e prive di significato. Sentii un rumore e mi voltai: Sesshomaru mi guardava tranquillo, eppure nei suoi occhi di ghiaccio c’era qualcosa che non gli avevo mai visto e che non avrei saputo definire. -Ti sei svegliata.- constatò con la sua voce fredda. Io annuì abbassando gli occhi. Perché la sua presenza mi faceva quest’effetto? Lo sentì sedersi vicino a me e avvertii chiaramente le sue labbra posarsi sulla mia fronte. D’istinto arrossii chiudendo gli occhi. -La febbre ti è passata, bene.- mormorò io mi scostai un po’ guardandolo con attenzione. C’era qualcosa che non quadrava. -Cosa è successo?- chiesi, coprendomi di più con quello strano tessuto che mi faceva da coperta. -Sei rimasta svenuta per sette giorni.- Lo guardai allibita. Com’era possibile? Io non mi ricordavo nulla e poi dove ci trovavamo? -Spiegati meglio..- chiesi lui girò il viso dall’altra parte. -Credo che una parte dei tuoi poteri da Miko se ne sia andata.- Aprì la bocca per parlare ma non lo feci,troppo sconvolta da quella rivelazione. Se era veramente come diceva lui avrei avuto molti problemi per sconfiggere Naraku e purificare la sfera. -Come è possibile? Cioè perché..- Lui voltò il suo sguardo verso di me e con aria annoiata rispose: -Ti sei concessa a me, perciò una parte della tua purezza si è dissolta. Forse è meglio se te ne rimani buona qui, penserò io a sconfiggere Naraku.- arrossì a quelle parole ma nello stesso tempo mi infuriai. Era vero che mi ero concessa a lui, ma Inuyasha non aveva preso il mio corpo prima? Una parte dei miei poteri se ne sarebbe dovuta andare molto prima. Lo vidi alzarsi e immediatamente afferrai la sua mano. Lui non si voltò, restò muto e in silenzio. -Combatterò anche io!- lo informai e come un fulmine lui si scaraventò su di me. I suoi occhi erano di ghiaccio, ma allo stesso tempo bruciavano dalla rabbia. -Ho detto di no! Saresti solo un peso!- quelle parole mi ferirono, più di qualsiasi insulto. Non volevo essere un peso per nessuno e non lo sarei stata. -Decido io se combattere o meno!- -No! Decido io per te! Ricordati che tu sei MIA!- Lo guardai stupefatta: ero riuscita a far perdere il controllo all’imperturbabile principe dei demoni. Lo fissai ancora a lungo, ed infine girando la testa dall’altra parte li dissi: -Lo sai.. sei proprio un Drago!- Il silenzio che seguì mi mise a disagio, lo sentì lasciarmi i polsi, continuando tuttavia a restare sopra di me. Non riuscendo a sopportare oltre quel silenzio mi voltai accorgendomi che il suo sguardo non era arrabbiato ma sembrava..divertito? -Sesshomaru?- chiamai e lui per tutta risposta prese possesso delle mie labbra. Una nuova sensazione si irradiò dentro di me. Non sapevo cosa fosse o perché la provassi, mi abbandonai semplicemente al dolce calore che lentamente si propagava dentro di me. Le nostre lingue: timida la mia,audace la sua, iniziarono un ballo famelico che sembrava non avere fine. Sesshomaru mi lasciò senza respiro, inebriandomi ed estasiandomi. -Sarei un Drago?- mormorò invertendo le parti. Lo guardai arrossendo per la posizione assunta. Ero a cavalcioni sopra di lui, che stranamente divertito mi guardava. -Si.- risposi quasi senza voce. Mi morsi il labbro inferiore mentre la sua mano entrava dentro la divisa. Lui continuò a guardarmi fin quando non mi inarcai al suo tocco e lentamente mi fece raggiungere l’orgasmo. Ricaddi sopra di lui che con semplicità mi accarezzava la testa. Sentivo le sue mani intrecciarsi ai mie capelli, giocandoci distrattamente. Io mi accoccolai di più su di lui. Non ero sicura del vero motivo, ma con Sesshomaru mi sentivo al sicuro, forse era per questo che avevo chiesto aiuto a lui. -Kagome, cos’è l’amore?- Il mio cuore si fermò nell’attimo preciso che lui formulò quella domanda. Tentai di alzare la testa per guardarlo in viso ma lui mi trattenne nel suo petto. Che si vergognasse? Sorrisi a quel pensiero, era veramente assurdo. -L’amore è qualcosa di unico è lo stesso sentimento che tuo padre provò..- mi bloccai improvvisamente lui mi spinse via e fece per andarsene. Avevo ferito il Drago nell’orgoglio e lo sapevo. Suo padre aveva tradito sua madre, per l’umana che aveva messo al mondo Inuyasha. Ero stata davvero una stupida! Baka, baka, baka, baka!! -Sesshomaru.. mi- -ZITTA!- un brivido di paura mi invase, ma non potevo farmi vincere da quell’unica sensazione. Lo abbracciai da dietro, anche se lui tentò di scostarsi. -Mi dispiace..- mormorai ,lui si girò. Ci guardammo un infinità di tempo, cercando di scavare a vicenda nelle nostre anime. -Perché lo ha fatto?- mi chiese ed io mi sentì malissimo. Il suo sguardo era avvilito, irriconoscibile. -Non ci amava?- La mia bocca si spalancò a quella domanda e scossi la testa furiosamente. -Ma che dici! Sono sicura che tuo padre amava entrambi solo che…-, abbassai il capo per rialzarlo subito dopo. -Vedi Sesshomaru, avvolte la vita ci riserva delle prove molto difficili da superare, ma tu non devi pensare che tuo padre non ti volesse bene. Sai io non sono un esperta, mio padre se ne è andato quando io ero molto piccola e quindi non lo mai conosciuto, però so di sicuro che tutti i padri e le madri del mondo vogliono bene ai propri figli.-Lui mi accarezzò il viso, in un modo molto dolce che mi fece arrossire. -Come fai ad esserne sicura? Come puoi sapere quando una persona ti ama veramente?- Sorrisi e li buttai le braccia al collo. -Chi ti ama veramente e chi ti sta accanto, anche quando non lo ami abbastanza!- sussurrai dolcemente. Lo sentì avvolgermi, nascondendo il viso nel mio seno. Lo cullai per un tempo infinito, fin quando non cadde tra le braccia di Morfeo. Si, Drago era l’aggettivo giusto, pensai sorridendo tra me, e me.
**** Misi i fiori nel grande vaso e infine mi asciugai la fronte. Ero davvero soddisfatta del mio operato. Avevo lasciato Sesshomaru in camera, ancora addormentato dopo lo strano discorso avuto la sera prima e Rin mi aveva fatto visitare il castello. Nonostante la bellezza avevo notato parecchia polvere, così mi ero messa in testa di ripulire tutto da cima a fondo. Dopo parecchie ore ero riuscita nel mio intento,grazie all’aiuto di alcuni demoni al servizio di Sesshomaru e della piccola Rin. Jaken invece, era restato sempre a guardare lamentandosi quando spostavo qualcosa di prezioso. Un vero strazio. Guardai la piccola Rin che felice posava una statuina nel grazioso tavolino di legno. -Brava Rin, hai fatto un ottimo lavoro.- dichiarai fiera e la vidi arrossire, ma non ebbe il tempo di dire o fare altro,poiché la maestosa figura di Sesshomaru fece la sua comparsa nel salone. -Che succede?- chiese e stranamente la solita voce fredda che sempre avevo conosciuto aveva qualcosa di nuovo, che non avevo mai percepito prima. -Padron Sesshomaru! Padrone per fortuna è qui! Quella femmina umana ha cambiato totalmente il palazzo! Io ho cercato di fermarla ma ..- Sesshomaru ignorò il povero Jaken, che in quel moment mi fece pena. Il drago avanzò fino al centro della sala e si guardò in torno, posando infine i suoi occhi di ghiaccio su di me. Io li sorrisi, per nulla intimidita dallo sguardo che mi stava lanciando. -Non avresti dovuto farlo!- la sua voce era stata gelida e d’istinto rabbrividì. -Lo so ma era tutto molto sporco.-spiegai brevemente, lui inarcò il suo regale sopracciglio. -Considerando che rimarrai qui per un po’, hai ragione.- lo guardai infuriata. -Ancora con quella storia! Ti ho già detto che verrò con voi!- dissi decisa, ma lui voltò lo sguardo e sempre con voce calma mi rispose. -Niente da fare, sono io che decido e ora.. Jaken, porta qualcosa da mangiare alle due umane.- Lo guardai allibita. Due umane? Perché mi trattava così freddamente? Decisa a non darmi per vinta continuai: -No! Non ho fame e verrò con te! Chiusa la questione.- Li girai le spalle pronta a fare un uscita di tutto rispetto, ma lui non aveva intenzione di darmela vinta. -La questione è stata chiusa prima! Resterai qui!- la sua voce si era alzata di parecchie tonalità e vidi con la coda dell’occhio gli altri demoni indietreggiare. Io però, non avevo paura di lui. -No!- Ero stata rapida e concisa. Il suo sguardo era tutt’altro che amichevole ma anche il mio non era da meno. -Sei proprio testarda!- esclamò infuriato. Io sorrisi. - Si. Perciò verrò con voi!- Lui mi strattonò il polso e urlando mi disse: -NO! TU STARAI QUI!- corrugai la fronte per la rabbia, mettendo subito dopo il broncio. -Drago!!- Le guancie gonfie a palloncino lo guardai storto,lui mi mollò il polso e per tutta risposta disse: - Principessa viziata!- Aprì la bocca sorpresa e trattenendo le lacrime di frustrazione li urlai in faccia. -Le principesse e i Draghi non possono stare insieme è contro natura!- Presi a correre via. Aprì la prima porta vicina e mi ci chiusi dentro. Lasciai scorrere le lacrime liberamente conscia del mio comportamento infantile. Perché ero qui? Cosa mi era passato in mente? Confusa e amareggiata aprì la finestra di fronte a me. Guardai fuori, la pioggia scendeva fine dal cielo. Decisa a non voltarmi indietro saltai fuori e mi incamminai verso la boscaglia. **** Perché diamine le avevo detto quelle cose? Accidenti a lei! Era stata colpa sua! Perché diamine aveva pulito il palazzo? Insomma nelle sue condizioni si sarebbe solo dovuta riposare. Inoltre come osava contraddirmi di fronte ai miei sudditi! Inaudito! Sentivo l’odore delle sue lacrime provenire da una stanza non lontana e strinsi forte i pugni. Perché mi sentivo così maledettamente debole? Cosa mia aveva fatto quell’umana? Chiusi gli occhi ricordando tutto ciò che in quei pochissimo giorni era successo. -Ditemi padre, anche voi provavate questo quando avete conosciuto la madre di Inuyasha?- parlai a voce alta senza nemmeno accorgermene. Quella sciocca femmina umana mi era entrata dentro e non riuscivo più a liberarmene. Ma come aveva fatto? Infuriato colpì il muro provocando un enorme crepa. Accidenti dovevo controllarmi, nessuno era riuscito a farmi infuriare in questo modo. Mai! Lei, solo lei ci riusciva. Il suo odore sparì lentamente e sgranai gli occhi mi avventai contro la stanza in cui si era rifugiata, trovandola vuota. Ringhiai, non lo avevo mai fatto nella mia vita. Dopo tutto non era un comportamento da principe, che stessi diventando un Drago veramente? Scossi il capo a quell’assurdità, iniziando a seguire le tracce di Kagome.
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