Incest, Twilight

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Cri‚
view post Posted on 8/4/2010, 17:34




Introduzione:

Un amore impossibile tra fratelli, un amore che nonostente violato dalla legge, esiste. Edward Anthony Masen a causa di uno strano fenomeno che gli sconvolgerà la vita è costretto a trasferirsi a casa Swan, lì incontrerà l'unica persona che sarà in grado di placare il suo dolore.


[ Autore: Cri, e Selli, ]
[ Rating: Rosso ]
[ Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale ]
[ Capitoli: 5]
[ Personaggi: Un po' tutti ]
[ Pubblicata: 25/06/2009 ]
[ Aggiornata: 30/08/2009 ]
[ Completa? - No ]
[ Categoria: Libri > Twilight (S.Meyer) ]
[ Nota: What if? (E se ...) ]



Il giorno in cui i miei genitori morirono avevo giurato a me stesso che non avrei mai versato nemmeno una lacrima e così fu.
Andai ai funerali, il mio animo era completamente distrutto, avevo perso per sempre le persone più care che avevo al mondo, quelle persone che durante la mia vita hanno saputo amarmi, coccolarmi e occuparsi di me. Sentivo il mio cuore straziato, ogni respiro era una sofferenza, ogni sguardo di compassione della gente era una pugnalata.
In quel momento mentre sentivo le parole proferite dal prete, avrei voluto solo andarmene, fuggire via da tutto ciò, fare in modo che tutto tornasse come prima, ma era impossibile...
La verità era sempre impressa nella mia memoria. Avevo ancora in mente la figura di quelle bestie, quegli esseri orripilanti che avevano ucciso i miei genitori, al solo pensarci dalla mia bocca uscì un gemito di dolore, ancora fresco era il loro ultimo ricordo, quel ricordo che avrei voluto cancella, per sempre dalla mia memoria.
Alla messa non dissi nemmeno una parola, vedevo come tutti gli adulti mi fissavano, con sguardi pieni di rammarico per quell'accaduto, ma io d’altronde non ero mai stato un individuo molto loquace, ma dentro, il mio cuore ardeva di una rabbia inconcepibile; volevo solo urlare, piangere, sfogarmi con qualcuno…
La rabbia mi aveva reso cieco, volevo ad ogni costo vendicare la loro morte, distruggere quei mostri maligni che avevano osato cancellare la mia felicità. Questa rabbia non mi aveva mia sfiorato in questi anni e un po' la temevo, ma cosa potevo fare, se non tenere rancore e un odio profondo verso quegli assassini?
Troppo in sovrappensiero, non mi ero accorto che qualcuno si era avvicinato a me.

<< Edward >> Mi chiamò un tizio con un volto stranamente famigliare. Era un uomo non troppo alto, dai capelli di un color mogano e dei baffetti a delineare la sua bocca.
Io non dissi nulla mi limitai a fissarlo, chiedendomi cosa mai volesse da me questo tizio, rimanemmo in silenzio per una manciata di secondi poi disse: << Non ti ricordi di me? >>
Feci cenno di no con la testa, anche se adesso mi sembrava di riconoscerlo, ma non mi veniva in mente come e quando, successivamente notai un distintivo sulla camicia e la pistola chiusa nella sua custodia.
Fu allora che mi ricordai era Charlie!
Pronunciai debolmente il suo nome quasi fosse un sussurro << Charlie… >> Le parole mi erano uscite così lievi che inizialmente pensai non mi avesse sentito e fui tentato di ripetere il suo nome a voce un po’ più alta, ma mi sorprese quando lo sentì ridere.
<< Allora mi hai riconosciuto, eh? >>
Poi continuò: << Verrai a vivere con me. I tuoi genitori mi avevano fatto promettere che se mai gli fosse successo qualcosa io mi sarei preso cura di te. Ieri pomeriggio sono venuti a casa mia il loro avvocato consegnandomi il verdetto del loro testamento.>>
Ero sollevato, forse perché Charlie rispetto alle altre persone sembrava degno di fiducia, ma non diedi a vedere i miei sentimenti e chinai il capo.
Ero rimasto in quella posizione per un po' quando sentii la presa di Charlie sulla mia mano, era una stretta ben ferrea forse per farmi intendere che comprendeva il mio dolore e voleva confortarmi, era un gesto dolce, la sua mano grande e ruvida mi dava calore trasmettendomi un senso di tranquillità. In questa mia vita che sembrava essere travolta irremovibilmente, chissà forse in questo baratro vuoto e buio grazie a quest'uomo avevo trovato un barlume di speranza. Anche se i miei occhi erano spenti, non emanavano più quel verde scintillante, che forse non vedrò mai attraverso il riflesso dello specchio.
La cerimonia aveva appena avuto fine, e il capo della polizia, Swan con un sorriso fugace mi condusse con gentilezza verso la sua macchina.
Nell'auto calò un silenzio assordante e sembrava che a nessuno dei due dispiacesse. Per tutto il tragitto ascoltammo la radio che trasmetteva, prima il TG e poi il meteo che annunciava: un forte vento ed eventualmente anche pioggia.
<< Speriamo che non ci siano i temporali… Bells li odia, o meglio ne ha paura. >> Charlie disse dando voce ai suoi pensieri, ma ero rimasto sbalordito, chi era mai questa Bells?
<< Bells?>> dissi con esitazione.
Si trattava forse della moglie? O di un animale?
Sapevo che ai cani i temporali faceva abbastanza paura ma Charlie non sembrava il tipo da tenere animali in casa, sebbene un cane non gli avrebbe di certo fatto male per acchiappare qualche criminale.
<< Non lo sai? Beh è vero non l’hai mai incontrata… è mia figlia e poco più piccola di te. >>Non feci in tempo a farmi dare qualche spiegazione ulteriore che eravamo già arrivati a casa del poliziotto.



Fine primo capitolo.
 
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Selli‚
view post Posted on 24/7/2010, 11:23




Vedo che hai postato la fanfic anche qui, Cri!
Anche se nella storia sono presenti i personaggi di Twilight, la fanfic è completamente diversa, quindi secondo me potrebbe anche essere letta da chi non è un appasionato fan dei libri o dei film.

Edited by Selli‚ - 25/7/2010, 20:11
 
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Cri‚
view post Posted on 24/7/2010, 11:56




si xD (grazie anche ai tuoi consigli e il tuo aiuto!!)
 
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Selli‚
view post Posted on 25/7/2010, 19:12




Ma cosa?
Non ho fatto nulla se non cercare di allungarla di un poco di più aggiungendoci qualche descrizioni di qua di là, ho trovato la storia molto originale e avvincente per questo non ho perso tempo ad aiutarti, è stato adorabile leggere i sentimenti di Edward e quello pensa.
 
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Cri‚
view post Posted on 25/7/2010, 21:26




Mi fa piacere sentirtelo dire =)
 
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» Leah}
view post Posted on 10/8/2010, 15:57




O madonna! Io adoro gli incesti! *w* Ehi non pensate male! XD
Però sono davvero curiosa di sapere cosa accadrà! COntinuaaaa! >.<
 
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Cri‚
view post Posted on 11/8/2010, 12:30




Grazie leah =)


Secondo capitolo:

La casa si trovava in mezzo al verde, in una posizione panoramica e tranquilla a pochi passi dal centro.
Non era di grandi dimensioni, ma sembrava accogliente, io e Charlie avevamo percorso il giardino ed eravamo arrivati sotto al portico della casa al riparo dalla pioggia che sembrava non voler accennare a smettere, rimanemmo un attimo in silenzio, mentre io ammiravo la casa.
D'un tratto venni attirato da un movimento furtivo provenire dallo spostamento delle tende di una finestra, ma prima che potessi vedere cosa o meglio chi era, Charlie mi ridestò dai miei pensieri.
<< Sono sicuro che Bells ti piacerà!>> disse Charlie, prendendo dalla tasca dei pantaloni le chiavi per aprire la porta d'ingresso della sua dimora.
Pronunciando quel vezzeggiativo affettuoso in cui si riferiva alla figlia, Charlie mi riportò in mente la discussione inconclusa avuta pochi istanti fa in macchina. Mentre stavo per aprire bocca e chiedere altre spiegazioni, notai che il poliziotto aveva la fronte corrugata ed era in sovrappensiero.
In quel momento la faccia buffa di quel uomo mi fece desiderare ardentemente sapere a cosa stesse pensando… Ma il mio sguardo non tradì nessuna emozione, ero impassibile, però l’affermazione che proferì mi lascò un po' interdetto.
<< Ti devo anche iscrivere a scuola… >> proferì quelle parole all’improvviso.
<< Quanti anni hai Edward?>>
<< Undici…>> risposi automaticamente.
Sentendo che la serratura della porta si era sbloccata, il signor Swan tolse le chiavi, non appena allungò la mano per aprire la porta, ancora prima che potesse sfiorare la maniglia essa si aprì rivelando una ragazzina vivace dai capelli non troppo lunghi e del medesimo colore di quelli del padre, ma non fu per questo che fui attratto subito da lei.
Aveva delle guance stupende e paffutelle che rivelavano la sua giovane età, e...
Quegli occhi così profondi ed espressivi mi colpirono come uno schiaffo in faccia.
<< Finalmente papà! >> dichiarò la bimba, con la sua voce squillante come mille scampanellii, mentre nel suo viso si faceva largo un sorriso dolcissimo.
Non so, forse perché la stavo fissando, ma all’improvviso la giovane fanciulla mi rivolse il suo sguardo da piccolo cerbiatto e in seguito mi porse la sua mano e io gliela strinsi.
<< Questa è Isabella, te ne ho parlato in macchina ricordi? >> Mi disse Charlie
Lei era Bells?
Non era come me l’ero immaginata era una ragazzina davvero allegra, spensierata e socievole l’esatto opposto di me.
<< Piacere, Bella>> affermò leggermente impacciata.
<< Piacere…>> risposi atono.
Iniziai a sentire caldo non so bene spiegarmi il motivo, ma sentivo che un immenso calore penetrava dentro il mio corpo rendendolo accaldato.
Entrando dentro la soglia di quella casa, ne rimasi affascinato, era decisamente molto semplice, arredata con colori vivaci, chiari e solari come a volere far entrare un po' di sole dentro a quella dimora, visto le continue nubi che minacciavano le giornate di questa monotona cittadina.
Mi sentivo un po' a disagio, in compagnia di pressoché a costanti sconosciuti non sapevo cosa fare, né come comportarmi, ma il tutto fu risolto grazie a quella graziosa ragazzina, che mi prese con gentilezza la mano, sentivo la sua pelle scottare a contatto con la mia, ma la lasciai fare, mi accompagnò a visitare i diversi ambienti della casa.
Mi mostrò il bagno, la cucina, il salotto ed infine salimmo al piano di sopra dove vi era la zona notte: ovvero le camere da letto, mi presentò la mia stanza con quella voce che sprezzava una grande felicità e al contempo stesso timidezza, nel frattempo Charlie era salito le scale per avvisarci con suo rammarico che aveva ricevuto una telefonata e doveva correre al lavoro.
Rimasti soli in casa io e Bella ci sedemmo sul piccolo divano color beige e cercammo di guardare un po’ di tv per occupare il tempo e togliere l'imbarazzo, fino a quando sullo schermo comparve “Assenza di Segnale” guardai fuori dalla finestra, anche se prima il tempo non era una dei migliori ora era maggiormente peggiorato e Bella con il telecomando sotto mano la spense.
Purtroppo l'imbarazzo si fece nuovamente risentire, avevo un caldo terribile, mi sembrava quasi di soffocare, una goccia di sudore mi stava scivolando dalla fronte, con una mano la scostai subito, la cosa mi sembrava alquanto strana dato che fuori aveva iniziato a diluviare…
<< Edward stai bene?>> chiese un po’ preoccupata Bella vedendomi affaticato, cercò di allungare la sua esile e piccola manina verso la mia fronte toccandola con dolcezza.
Io scostai la sua mano bruscamente, perché stare con Bella, non so perché, mi metteva veramente a disagio e in ansia, non sapevo più cosa fare e soprattutto non sapevo cosa mi stava succedendo.

" Forse perché ha un buonissimo profumo? "

Pure la mia mente iniziava a farmi brutti scherzi... Di bene in meglio...
<< E' il tuo odore sgradevole che mi fa star male!>> le risposi in malo modo.
Lei inizialmente sembrò offesa della mia risposta non se lo meritava, aveva fatto così tanto per me, per cercare di rendermi accolto in questa nuova famiglia e io invece l'avevo appena trattata malissimo con il mio comportamento irrispettoso.
Cercai di rimediare al mio danno, magari cercando di scusarmi, ma la voce mi morì in gola quando la vidi così indifesa e triste che forse si era anche messa a piangere aveva il volto abbassato e coperto dalla frangia, sì proprio forse perché non ne ero sicuro, in questo momento la mia mente continuava a farmi brutti scherzi e non sapevo più riconoscere le allucinazioni da quello che era la realtà.
Non so esattamente perché le dissi quelle parole intrise di cattiveria, ma con lei vicino non riuscivo a ragionare lucidamente, quindi mi alzai dal divanetto e mi diressi in camera sbattendo con forza la porta alle mie spalle.

" Va da lei e chiedile scusa! "

Sebbene la coscienza mi gridasse di andare da lei e chiederle scusa io non ne ebbi la forza.
Odiavo il solo pensiero di averla fatta piangere... Non mi piace l'idea di aver fatto soffrire qualcun'altro.
L’ultima persona che aveva visto con il volto rigato di lacrime era stata mia madre.
<< Mamma... >> Gemetti debolmente prima che le copiose lacrime scendessero e io sprofondassi nel mio dolore.

Fine 2 capitolo
 
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» Leah}
view post Posted on 16/8/2010, 17:41




*__________* O madonna!
Che pucci loro da piccoli! Vorrei tanto vederli!
 
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7 replies since 8/4/2010, 17:34   287 views
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