White Werewolf

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» Leah}
view post Posted on 10/8/2010, 16:14 by: » Leah}





Autore: •_Leah93
Personaggi: Sarah Campbell, Alex Campbell, I Cullen, I Licantropi Quileute
Rating: verde
Genere: Romanitco-Drammatico
Note: Allora premetto che questa FF l'ho scritta perchè ne sentivo bisogno..e quindi non ho fattto molto caso alla grammatica o cose del genere...mi sono messa a scrivere punto e basta lasciando che la mia fantasia prendesse il sopravvento!
Quindi se non vi piace non siete obbligati a leggere! XDXD
L'ho già postata in diversi forum e stranamente ha avuto un discreto successo...O.O
Buona lettura!
Disclaimer: La fan ficiton è tratta dalla saga Twilight di Stephiene Meyer


Cap. 1
Era un pomeriggio freddo e piovoso, tempo molto frequente nella città di Forks, in cui vivevo da ormai 5 anni con mio fratello Alex. Stavo tornando velocemente a casa per preparare il pranzo e per questo avevo preso la strada più corta che conduceva dentro la foresta.
Era tardi e Alex sarebbe tornato dal lavoro entro pochi minuti. Io che ero così concentrata nel percorrere la strada giusta, non mi accorsi nemmeno di lui. Mi stava seguendo da un bel po’ di tempo e alla fine mi sentii osservata. Mi fermai, mi girai intorno pronta a ripartire, ma a quel punto lo vidi...pallido e perfetto fissarmi con uno sguardo indecifrabile, ansioso e allo stesso tempo eccitato da qualcosa.
Io, rimasta folgorata da tanta perfezione, cominciai ad osservarlo e mi accorsi che gli occhi erano di un colore strano, un nero con sfumature rossastre. Qualcosa dentro di me, però, mi metteva in guardia da quella bellezza disumana..da quello sguardo.
Mentre cercavo di capire cosa mi convenisse fare, lui parlò- Ciao- anche il suono della sua voce era perfetto- ti sei persa ragazzina?- io stavo per rispondergli, ma notai che dicendo quella frase con un passo si era avvicinato verso di me tanto da poter vedere meglio il suo viso perfetto, incorniciato da dei capelli ribelli castano-neri lunghi fino al collo. Dopo un sospiro risposi con un filo di voce- N..no...sto andando a casa e questa è la strada più breve- rispetto al suo tono, la mia voce sembrava racchia.
-Lo sai che non dovresti startene da sola ne bosco? Ci sono molti..predatori pronti a mangiarti- il suo sguardo a quel punto mi parve malizioso, e non smetteva un secondo di squadrarmi- Beh, non è la prima volta che passo di qui, per ora non mi è capitato nulla-
-Già, per ora...- a quelle parole, trasalii, finalmente capii le sue vere intenzioni e del suo maestoso aspetto non mi importò più nulla, a quel punto l’unico pensiero logico che mi venne in mente fu quello di scappare.
Mi girai di scatto, pronta a correre, ma me lo ritrovai davanti in meno di due secondi..non capivo, come diamine aveva fatto?
Indietreggiai, ma caddi all’indietro sbucciandomi la mano, in quel momento la situazione crollò.
Quell’essere preso ,da un’ eccitazione improvvisa, mi si buttò contro prendendomi la mano ferita.
La avvicinò alla bocca, che piano piano si aprì. Ma non fu questo a terrorizzarmi.
Dalla sua bocca spuntavano due canini lunghi e affilati..bianchissimi. Io non capivo più nulla, non potevo credere che davanti a me ci fosse un vampiro! Credetti subito che si trattasse di uno stupido scherzo, o un gioco che “divertiva” quel pervertito.
Da lontano si sentì un ululato, che fece scattare il presunto “vampiro”. Lasciò la mia mano borbottando qualcosa e se ne andò...veloce come il vento.
Mi stavo rialzando, quando mi ritrovai davanti un lupo, alto quasi come un cavallo.
Io lo fissai incredula, ormai ero sicura che questo fosse tutto uno scherzo, fatto davvero bene, però.
Quel lupo gigante mi si avvicinò lentamente, io rimasi immobile, impietrita, con il fiato sospeso..ero uno scherzo, ma quell’animale sembrava vero...e molto!
Chiusi gli occhi, e lo sentii annusarmi i capelli, poi, con un mugolio, mi prese per la maglia e mi trascinò verso un tronco spezzato, che formava una piccola grotta. Mi infilò lì dentro, come se avesse voluto che lo aspettassi là.
Se ne andò, anche lui velocissimo, per tornare dopo 10 minuti.
Era sporco di terra, come se avesse combattuto per ore ed inoltre aveva uno strano odore di bruciato. Ma cionostante, quella figura mi rassicurò, non ero agitata come lo ero invece davanti a quel ” vampiro”, anzi, mi sentivo in qualche modo protetta, e a confermare la mia sensazione fu il suo sguardo, riuscivo quasi a leggere la sua agitazione e ne dedussi che fosse preoccupato per me.
Ma la mia testa, scoppiava, i miei mille pensieri ruotavano nella mia mente senza sosta, e non riuscivo ancora a capire cosa mi fosse realmente successo.
La mia testa girava e girava, finchè non persi i sensi sarà perchè ero stanca, sarà perchè ero terrorizzata fatto sta che il mio ultimo ricordo fu quel lupo enorme che mi prese in groppa, portandomi chissà dove.

Mi svegliai, la testa aveva smesso di girarmi, e mi ritrovai in camera.
Al mio fianco c’era mio fratello, con un espressione alquanto preoccupata, e un signore sulla quarantina, probabilmente un medico.
-Sarah!..ti sei svegliata finalmente!..ho temuto il peggio!- disse tutto d’un fiato Alex
-No, sto bene...non preoccuparti, cos’è successo?-
-Tuo fratello ti ha trovata accasciata davanti la porta di casa, a quanto pare hai avuto un mancamento dovuto al troppo stress- intervenne il medico
-Da oggi in poi preparerò io il pranzo, non ti dovrai più preoccupare di arrivare in fretta e furia a casa-
Aggiunse Alex.
Sorrisi, e guardai quasi commossa mio fratello.
-Non credo che sia stata questa la causa, lo sai che per me è un piacere prepararti il pranzo!- dissi prendendogli la mano.
Mio fratello mi baciò in fronte e mi abbracciò, dirigendosi poi fuori per salutare il dottore e ringraziarlo.
Rimasta sola, ripensai a cosa mi fosse capitato quel pomeriggio.
Avevo visto veramente un vampiro e un lupo gigante o stavo impazzendo? Perchè entrambi erano così veloci? Se fossero stati umani non si sarebbero mossi con tanta agilità e velocità!
Mentre cercavo di rimettere in moto il mio cervello per capire cosa mi fosse successo, ecco che il mal di testa riprese. A quel punto decisi di lasciar perdere.
L’unico ricordo chiaro che avevo di quel pomeriggio, erano gli occhi neri e preoccupati di quel lupo, qualcosa dentro di me ne era affascinato, neri e profondi e allo stesso tempo rassicuranti.
Avrei dato qualsiasi cosa, per rivederli ancora una volta.

La mattina seguente, mi svegliai molto presto, e mi preparai per andare a scuola.
Alex mi aspettava, già in giacca e cravatta, con la colazione pronta
-Buongiorno principessa! Come stai oggi?-
-Bene grazie, vedo che hai mantenuto la parola!- dissi sorridendo e indicando la mia tazza piena di latte.
-Si da oggi cucinerà chi arriva per primo a casa!-
-Conoscendo le tue doti culinarie, preferirei che al pranzo e alla cena pensassi io a prescindere-
-Basta che non ti stressi troppo- rispose seccato dalla battuta.
-Ora devo andare, il capo mi licenzia se arrivo di nuovo in ritardo, ci vediamo oggi pomeriggio!- disse prendendo il cappotto e dandomi una bacio sulla guancia.
-Mi raccomando, non svenire più!-
-Tranquillo, mi sento sana come un pesce!-
Alex sorrise e uscì di casa. Dopo pochi minuti feci la stessa cosa anche io.
Arrivai a scuola e per fortuna, tra il prof. di matematica che si sentì male e le due ore di ginnastica che amavo, la giornata scorse velocemente.
All’uscita mi diressi subito al cancello pronta per la mia lunga passeggiata tra i boschi,ma qualcosa non andava....mi sentivo osservata.
Mi guardai lentamente intorno e notai un gruppo di ragazzi, che mi fissavano, dalla pelle scura e dai capelli corti e corvini, avevano lineamenti amerindi...probabilmente provenivano da La Push , un’area vicino a Forks, la scuola dove andavo io, era infatti quasi al confine tra le due città.
Uno dei ragazzi, il più alto e più muscoloso, cominciò ad avvicinarsi, io abbassai lo sguardo..e mi avvicinai sempre di più al cancello.
Questioni di pochi secondi e me lo ritrovai accanto.
-Ciao- disse con tono gentile- Sei Sarah Campbell giusto?-
Mi girai e alzai lo sguardo per rispondergli, ma appena lo vidi in faccia rimasi paralizzata.
Quel ragazzo, oltre ad essere straordinariamente bello, aveva lo stesso identico sguardo..di quel lupo gigante che lo scorso pomeriggio mi salvò, gli stessi occhi neri e profondi, che mi facevano sentire incredibilmente bene. Rimasi a bocca aperta e non riuscivo a dire una parola, ero completamente paralizzata e confusa.
Lui sorrise e ripeté la domanda lentamente.
Per non continuare ad apparire una completa idiota, decisi di provare a rispondere.
-..Ehm..si...Sono io, ci conosciamo?- Dentro di me avrei sperato che dicesse di essere quel lupo benevolo che mi salvò, ma poi mi resi conto di quale assurdità ero andata a pensare e me ne vergognai.
-Beh, non proprio, ho sentito che ieri hai avuto un mancamento e , essendo amici di tuo fratello, io e gli altri abbiamo deciso di accompagnarti a casa..in modo che se svenissi un’altra volta ci saremo stati noi a soccorrerti e inoltre so che tutti i giorni percorri una brutta strada per tornare a casa, meglio prevenire qualche brutto ceffo- disse con tranquillità.
A quelle parole non sapevo che pensare. Da quando Alex frequentava quella gente? Perché non me gli ha mai fatti conoscere? E perché stamattina non mi ha avvisata di questa “scorta”?
Le domande continuavano ad aumentare sempre di più, quando quel ragazzo continuò nel suo discorso-
Ah, scusa non mi sono presentato, mi chiamo Jacob! Jacob Black..e credo che tu abbia intuito che vivo a La Push- disse sorridendo.
Jacob...un nome che non avrei scordato facilmente.
-Senti ehm, non vorrei sembrarti scortese, ma Alex stamattina non mi ha avvisata di voi e della vostra disponibilità...quindi...- prima che potessi finire Jacob sorrise e si girò lentamente verso i suoi amici, gli disse qualcosa e questi se ne andarono.
-Beh, credo di capirti, un gruppo di ragazzi sconosciuti si presenta davanti scuola e ti vogliono dare un passaggio, anche io penserei che hanno brutte intenzioni- disse ridacchiando- per cui sarò solo io ad accompagnarti, sempre che non sia io a metterti paura-
-N..no...anzi..- Non avrei mai provato alcun briciolo di paura insieme lui, non con quello sguardo!
Lasciai stare Alex e la sua dimenticanza. In quel momento avrei voluto fissare Jacob per tutto il tempo.
Così accettai il passaggio.
-Va bene si! accetto volentieri il passaggio- dissi sforzandomi di sorridere.
Lui, sempre sfoggiando il suo sorriso splendente, mi prese la mano e mi condusse verso la sua auto.
Il suo palmo era grande e incredibilmente caldo, anche le sue mani, in un certo senso, mi infondevano sicurezza.
-Dopo di lei- aprì la portiera e a mo' di cavaliere mi fece sedere sul sedile, mi scappò una piccola risata.
-Bene, destinazione casa Campbell!- disse tutto elettrizzato
Dopo alcuni minuti arrivammo a casa, il tempo insieme a lui passava velocissimo, mi sentivo a mio agio o meglio Jacob riusciva a farmi sentire bene…e più parlavo e scherzavo con lui, più mi ci affezionavo, eppure lo conoscevo da una mezz’oretta circa.
-Beh signorina, devo lasciarla qui in tutto sono 5 dollari!- disse scherzoso
Io scoppiai a ridere e aprii la portiera. Jacob fece lo stesso e mi accompagnò fino alla porta.
-Oggi non sei svenuta! Vedremo domani cosa accadrà-
-Speriamo nulla di brutto- risposi sorridendo- Ti ringrazio ancora per il passaggio, è stato bello conoscerti, credi che potremo vederci anche senza che tu debba farmi da scorta?-
Scoppiò a ridere.
-Certo! Quando vuoi, però prima e meglio far passare un po’ di tempo, Alex potrebbe ritenerti ancora troppo debole per uscire con gli amici-
-Eh, povero Alex, è nato troppo protettivo-
-Beh, lo capisco..- disse abbassando lo sguardo
Non so perché ma colsi un doppio senso nelle sue parole, come se anche lui volesse proteggermi, ma questo mi ricondusse al lupo e lasciai perdere per timore di impazzire del tutto.
-Ora è meglio che vada, mi staranno aspettando, ci vediamo domani Sarah!-
-Si a domani!- Il mio tono di voce era piuttosto elettrizzato nel pronunciare quelle parole, ma per forunta Jacob non se ne accorse.
Rientrai a casa, sentii l’auto di Jacob allontanarsi, e mi stesi sul divano.
Ormai avevo un’immagine impressa nella mente, che non riuscivo e soprattutto non volevo cancellare.
Il viso di Jacob, la sua allegria, mi rendevano felice e più ci pensavo più arrossivo. Era una sensazione strana..e quasi me ne spaventai, insomma non lo conoscevo nemmeno e già me ne ero innamorata? Assurdo!
Però...non potevo farci niente quel suo sguardo mi scioglieva come un gelato davanti al sole estivo, che cosa strana l'amore!
 
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