| Grazie leah =)
Secondo capitolo:
La casa si trovava in mezzo al verde, in una posizione panoramica e tranquilla a pochi passi dal centro. Non era di grandi dimensioni, ma sembrava accogliente, io e Charlie avevamo percorso il giardino ed eravamo arrivati sotto al portico della casa al riparo dalla pioggia che sembrava non voler accennare a smettere, rimanemmo un attimo in silenzio, mentre io ammiravo la casa. D'un tratto venni attirato da un movimento furtivo provenire dallo spostamento delle tende di una finestra, ma prima che potessi vedere cosa o meglio chi era, Charlie mi ridestò dai miei pensieri. << Sono sicuro che Bells ti piacerà!>> disse Charlie, prendendo dalla tasca dei pantaloni le chiavi per aprire la porta d'ingresso della sua dimora. Pronunciando quel vezzeggiativo affettuoso in cui si riferiva alla figlia, Charlie mi riportò in mente la discussione inconclusa avuta pochi istanti fa in macchina. Mentre stavo per aprire bocca e chiedere altre spiegazioni, notai che il poliziotto aveva la fronte corrugata ed era in sovrappensiero. In quel momento la faccia buffa di quel uomo mi fece desiderare ardentemente sapere a cosa stesse pensando… Ma il mio sguardo non tradì nessuna emozione, ero impassibile, però l’affermazione che proferì mi lascò un po' interdetto. << Ti devo anche iscrivere a scuola… >> proferì quelle parole all’improvviso. << Quanti anni hai Edward?>> << Undici…>> risposi automaticamente. Sentendo che la serratura della porta si era sbloccata, il signor Swan tolse le chiavi, non appena allungò la mano per aprire la porta, ancora prima che potesse sfiorare la maniglia essa si aprì rivelando una ragazzina vivace dai capelli non troppo lunghi e del medesimo colore di quelli del padre, ma non fu per questo che fui attratto subito da lei. Aveva delle guance stupende e paffutelle che rivelavano la sua giovane età, e... Quegli occhi così profondi ed espressivi mi colpirono come uno schiaffo in faccia. << Finalmente papà! >> dichiarò la bimba, con la sua voce squillante come mille scampanellii, mentre nel suo viso si faceva largo un sorriso dolcissimo. Non so, forse perché la stavo fissando, ma all’improvviso la giovane fanciulla mi rivolse il suo sguardo da piccolo cerbiatto e in seguito mi porse la sua mano e io gliela strinsi. << Questa è Isabella, te ne ho parlato in macchina ricordi? >> Mi disse Charlie Lei era Bells? Non era come me l’ero immaginata era una ragazzina davvero allegra, spensierata e socievole l’esatto opposto di me. << Piacere, Bella>> affermò leggermente impacciata. << Piacere…>> risposi atono. Iniziai a sentire caldo non so bene spiegarmi il motivo, ma sentivo che un immenso calore penetrava dentro il mio corpo rendendolo accaldato. Entrando dentro la soglia di quella casa, ne rimasi affascinato, era decisamente molto semplice, arredata con colori vivaci, chiari e solari come a volere far entrare un po' di sole dentro a quella dimora, visto le continue nubi che minacciavano le giornate di questa monotona cittadina. Mi sentivo un po' a disagio, in compagnia di pressoché a costanti sconosciuti non sapevo cosa fare, né come comportarmi, ma il tutto fu risolto grazie a quella graziosa ragazzina, che mi prese con gentilezza la mano, sentivo la sua pelle scottare a contatto con la mia, ma la lasciai fare, mi accompagnò a visitare i diversi ambienti della casa. Mi mostrò il bagno, la cucina, il salotto ed infine salimmo al piano di sopra dove vi era la zona notte: ovvero le camere da letto, mi presentò la mia stanza con quella voce che sprezzava una grande felicità e al contempo stesso timidezza, nel frattempo Charlie era salito le scale per avvisarci con suo rammarico che aveva ricevuto una telefonata e doveva correre al lavoro. Rimasti soli in casa io e Bella ci sedemmo sul piccolo divano color beige e cercammo di guardare un po’ di tv per occupare il tempo e togliere l'imbarazzo, fino a quando sullo schermo comparve “Assenza di Segnale” guardai fuori dalla finestra, anche se prima il tempo non era una dei migliori ora era maggiormente peggiorato e Bella con il telecomando sotto mano la spense. Purtroppo l'imbarazzo si fece nuovamente risentire, avevo un caldo terribile, mi sembrava quasi di soffocare, una goccia di sudore mi stava scivolando dalla fronte, con una mano la scostai subito, la cosa mi sembrava alquanto strana dato che fuori aveva iniziato a diluviare… << Edward stai bene?>> chiese un po’ preoccupata Bella vedendomi affaticato, cercò di allungare la sua esile e piccola manina verso la mia fronte toccandola con dolcezza. Io scostai la sua mano bruscamente, perché stare con Bella, non so perché, mi metteva veramente a disagio e in ansia, non sapevo più cosa fare e soprattutto non sapevo cosa mi stava succedendo.
" Forse perché ha un buonissimo profumo? "
Pure la mia mente iniziava a farmi brutti scherzi... Di bene in meglio... << E' il tuo odore sgradevole che mi fa star male!>> le risposi in malo modo. Lei inizialmente sembrò offesa della mia risposta non se lo meritava, aveva fatto così tanto per me, per cercare di rendermi accolto in questa nuova famiglia e io invece l'avevo appena trattata malissimo con il mio comportamento irrispettoso. Cercai di rimediare al mio danno, magari cercando di scusarmi, ma la voce mi morì in gola quando la vidi così indifesa e triste che forse si era anche messa a piangere aveva il volto abbassato e coperto dalla frangia, sì proprio forse perché non ne ero sicuro, in questo momento la mia mente continuava a farmi brutti scherzi e non sapevo più riconoscere le allucinazioni da quello che era la realtà. Non so esattamente perché le dissi quelle parole intrise di cattiveria, ma con lei vicino non riuscivo a ragionare lucidamente, quindi mi alzai dal divanetto e mi diressi in camera sbattendo con forza la porta alle mie spalle.
" Va da lei e chiedile scusa! "
Sebbene la coscienza mi gridasse di andare da lei e chiederle scusa io non ne ebbi la forza. Odiavo il solo pensiero di averla fatta piangere... Non mi piace l'idea di aver fatto soffrire qualcun'altro. L’ultima persona che aveva visto con il volto rigato di lacrime era stata mia madre. << Mamma... >> Gemetti debolmente prima che le copiose lacrime scendessero e io sprofondassi nel mio dolore.
Fine 2 capitolo
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